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Offerta per corsi di alta formazione per giornalisti e comunicatori-informazione a cura di CISAL SACS

REGGIO CALABRIA – Quattro nuovi corsi di alta formazione promossi dal sindacato dei giornalisti e degli operatori dell'informazione e della comunicazione Figec Cisal con InformaGiovani Ets. Dopo l'evento su "Etica e deontologia del giornalista economico e conoscenza dei certificati e dei prodotti di investimento per il risparmio e lo sviluppo e la trasparenza dei mercati", organizzato venerdì scorso alla Borsa di Milano, torna protagonista la Calabria che, nei mesi scorsi, ha ospitato Cosenza l'evento su "Intelligenza artificiale: luci e ombre" con il "Re dell'informatica" George Gottlob.
I nuovi quattro eventi formativi organizzati in Calabria dal dipartimento alta formazione della Figec Cisal con InformaGiovani Ets sono aperti a tutti, gratuiti e consentiranno ai giornalisti di acquisire 6 crediti ciascuno per un totale di 24 crediti formativi.
Il primo appuntamento è per domenica prossima, 2 marzo, dalle ore 9 alle 13 al Teatro Metropolitano di Reggio Calabria (via Nino Bixio 44) con l'evento "Il giornalismo culturale dalla terza pagina agli influencer. Etica e deontologia del giornalista". Relatori: Carlo Parisi (segretario generale della Figec Cisal e consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Lorenzo Del Boca (presidente della Figec Cisal), i consiglieri nazionali Stefano Biolchini (giornalista delle pagine culturali del Sole 24 Ore) e Ilda Tripodi e il presidente del Circolo Culturale Rhegium Julii, Giuseppe Bova. Presenti, tra gli altri, il fiduciario Figec Cisal di Reggio Calabria, Federica Morabito, e i consiglieri nazionali Franco Arcidiaco, Valeria Bonacci e Francesco Cangemi.
Martedì 4 marzo, dalle 15.30 alle 19.30 nel Salone della Lega Navale di Crotone (via Molo Sanità) tema del corso sarà, invece, "Comunicare la legalità: la sicurezza urbana e il rapporto con gli stranieri". Relatori Lorenzo del Boca (presidente della Figec Cisal, già presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Lorenzo Manna (commissario capo dirigente dell'Ufficio Sicurezza della Questura di Crotone), Enrico Palermo (primo dirigente della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato), Renato Panvino (questore di Crotone) e Carlo Parisi (segretario generale della Figec Cisal e consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti). Presente, tra gli altri, il fiduciario Figec Cisal di Crotone Antonella Marazziti.
Sabato 15 marzo a Vibo Valentia, dalle ore 9.30 alle ore 13.30 nella Sala Cev di Palazzo Gagliardi (Corso Umberto I), al centro del dibattito ci sarà "L'informazione al tempo dei social, tra ricerca della verità, haters e gogna mediatica". Relatori: Vania Continanza (assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Vibo Valentia), Giuseppe Cricenti (giudice della Corte di Cassazione), Carlo Parisi (segretario generale della Figec Cisal e consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Domenico Libero Scuglia (segretario generale del Comune di Vibo Valentia) e Orazio Raffa (consigliere nazionale della Figec Cisal e delegato nazionale Casagit). Presente, tra gli altri, il fiduciario Figec Cisal di Vibo Valentia, Tonino Fortuna.
Infine, sabato 22 marzo a Polistena, dalle ore 9.30 alle 13.30 al Centro Polifunzionale Padre Pino Puglisi (via Catena 45), si parlerà di "Informazione, legalità e giustizia" con don Pino De Masi (referente Libera della Piana di Gioia Tauro), Lorenzo Del Boca (presidente della Figec Cisal, già presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Rosario Errante (avvocato del Foro di Reggio Calabria), Carlo Parisi (segretario generale della Figec Cisal e consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Concetta Schiariti (giornalista Corriere del Mezzogiorno e consigliere nazionale Figec Cisal) e Michele Tripodi (sindaco di Polistena). Presente, tra gli altri, il consigliere nazionale con delega alla legalità, Michele Albanese.
Per partecipare ai quattro eventi è già possibile iscriversi sulla piattaforma Formazione Giornalisti selezionando: Corsi disponibili/ Ente Terzo Formatore/InformaGiovani Ets.
Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ricorda che per l'assolvimento dell'obbligo formativo il giornalista è tenuto ad acquisire 60 crediti nel triennio (da distribuire in almeno due anni) dei quali almeno 20 deontologici. Gli iscritti all'Albo da più di 30 anni sono tenuti ad assolvere l'obbligo formativo limitatamente all'acquisizione di 20 crediti nel triennio, di cui almeno 10 deontologici da distribuire in almeno due anni. 
Sono esentati dall'obbligo formativo coloro che sono in quiescenza a condizione che non svolgano alcuna attività giornalistica. 
(giornalistitalia.it)

Al Festival c'eravamo ed abbiamo lavorato per il settore spettacolo della Federazione CISAL

foto esclusive: La Carpa Cisalsacs

Il Papa: l'arte non è un lusso, ma "necessità" che trasforma il dolore in speranza

Nell'omelia per la Messa nel Giubileo degli Artisti, letta dal cardinale Tolentino de Mendonça, Francesco riflette sul loro ruolo di "custodi della bellezza", capaci di "chinarsi sulle ferite del mondo". Le creazioni artistiche rivelano le bontà "nascoste" della storia, offrendo "la pace dell'inquietudine". Noi eravamo a rappresentarti.

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GIUBILEO DEGLI ARTISTI: LA NOTTE BIANCA IN SAN PIETRO. Cisal Sacs era presente.

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ARTICOLI E RIFLESSIONI DEI COMMISSARI PROVINCIALI

Ermo Colle -L'Umbria e i suoi infiniti- di Tito Conocchia Segretario generale provincia di Perugia

Giorni fa, affacciato alla finestra contemplavo quel che restava del giorno, lo sguardo rivolto ad Est planava nel cielo terzo di Febbraio alla ricerca di un altrove. Non so con esattezza perché ma mi venne in mente Leopardi e il suo "Ermo Colle" (quello dell'infinito, per intenderci) e chissà che non ci fosse un'assonanza Geo-Morfologica e perché no?! Filosofica. Fughe prospettiche che viaggiano incessantemente e che prima o poi trovano ad intersecare il loro piano un ostacolo, che si tratti di un albero, di una collina o di montagne, queste barriere naturali comportandosi come uno specchio restituiscono i raggi visuali impedendo di fatto la loro dispersione oltre la curvatura terrestre. Nasce così l'ardire di andare oltre e cioè di brandire l'arma dell'immaginazione per colonizzare l'altrove penetrando al di la di ciò che viene fisicamente celato facendo così germogliare altri mondi e dimore più rassicuranti per l'anima. L'ignoto alberga infinite possibilità dell'essere e nulla ci vieta di immaginare città invisibili nascoste dietro i confini fisici e mentali per poi farsi rapire da miraggi come nella lunga attesa del tenente "Drogo" laggiù nelle remote terre dei Tartari. Tutto ciò potrei definirlo come la diretta conseguenza di un senso estatico di perdizione trascendentale. Quello che si nasconde dietro l'ermo colle è davvero infinito ed è in virtù di questa assonanza che mi sono permesso di scomodare la figura del sommo poeta Giacomo Leopardi, lui sì che se ne intendeva. La ricerca di una terra promessa, del migliore dei mondi possibili rappresenta di fatto la ricerca dell'altrove in tutte le molteplici possibilità di esistere. Qua, nel centro della penisola Italica la geo-morfologia è piuttosto severa, la percezione visiva è imprigionata in articolati orizzonti fisici, che, nel divenire e nel loro quotidiano replicarsi sembrano nascondere una quasi impercettibile e cangiante vibrazione. L'Umbria è per antonomasia la regione italiana più soggetta a questo ermetismo geografico che si riflette come diretta conseguenza su una certa chiusura degli abitanti stessi, caratteristica alla quale nemmeno il sottoscritto può sottrarsi, un attributo che non dovrebbe pesare come uno stigma ma, invece, preso e considerato come un dato di fatto, una semplice connotazione. D'altronde a una chiusura è sempre possibile associare una "dischiusura" ed è indubbio che esistano varie modalità perché ciò si realizzi. Orbene, assumendo come ovvio che il fattore chiusura non sia un'anomalia ma forse una regola, vorrei inoltrarmi nel descrivere l'Umbria come una sorta di "terra di mezzo" dove la coesistenza di innumerevoli e possibili vie di fuga aprono la mente al trascendente e al divino. Chi si spinge in Umbria trascinato dai flussi del turismo mordi e fuggi difficilmente avrà modo di approdare a questa dimensione che presuppone tempo, interesse e ed una naturale disposizione a percepirla. Molti sono i luoghi che si sottraggono allo sguardo distratto di viaggiatori narcotizzati da un pensiero debole e conforme, ignari della poesia occulta che si sottrae agli occhi di un vedente,per chi d'altro canto è incline a concedersi indispensabili stati di quiete (e cioè un osservatore) sarà messo nella condizione di afferrare l'ineffabile poesia che certi spazi e topos custodiscono. Leonard Cohen, raffinato musicista – cantautore che di poesia ne sapeva un bel po,affermava che la poesia esiste a prescindere e solo il poeta ha il compito e il privilegio di scovarla. Non è necessario praticare studi classici e umanistici o pubblicare libri di poesia per avvicinarsi agli infiniti di Leopardi intersecando le vie mistiche della spiritualità secolarizzata nell'Umbria degli ancestri. Non è un caso che qui 800 anni fa qualcuno aveva proposto un metodo, che, riletto e codificato ai giorni nostri, fa della spoliazione simbolica dagli orpelli e dagli schemi mentali ortododossi e condizionati un mezzo indispensabile per accedere alla poesia del tutto, una totale immedesimazione e risonanza con spazio e materia. L'Umbria degli eremi, delle mura poligonali ,degli orridi scoscesi , di boschi sacri e castellieri martani, popoli antichi, i suoi Santi, tutto è impercettibilmente stratificato, ogni autunno, ogni primavera, tutte le stagioni della storia sovrapposte a formare un "unicum", una schiuma quantistica polidimensionale, una profonda spiritualità. Molti anni fa il mio amico e artista Cesare Mirabella arrivato in Umbria intorno alla metà degli anni 70 per una personale di pittura al Festival dei due Mondi di Spoleto mi raccontò come l'attrazione per questa regione crebbe nel tempo e dopo numerosi soggiorni ,in particolare mi fece notare che se c'era qualcosa per la quale si fosse poi deciso a trasferirsi qua era proprio in virtù della luce mistica del suo cielo, di un suo insolito e pervasivo magnetismo.

Palchetto Terre e Culture 

di Tito Conocchia - Segretario generale Provincia di Perugia

Nei territori a ridosso della Valle Spoletina e nello specifico ,Trevi, Montefalco e Giano dell'Umbria da anni sono attive delle politiche che mirano ad uno sviluppo turistico ed economico basato sull'eccellenza di prodotti come Olio e Vino, negli ultimi decenni l'applicazione scientifica, sempre più di supporto ,ha reso possibile il perfezionamento delle tecniche di realizzazione e l'affinamento qualitativo, parallelamente sono nate figure professionali, esperti assaggiatori che avvalendosi di tali mezzi e palato raffinato hanno stabilito delle regole ben precise per conferire al prodotto stesso certificazioni qualitative e indicazioni geografiche tipicizzanti. Quanto , tutto ciò si sta rivelando utile all'economia locale e ad uno sviluppo mirato ed in sintonia con il presente storico?

Nelle terre dell'Olio e del Vino tutto scorre liscio ,quasi a non trovare ostacoli, c'è chi assaggia e chi promuove,chi certifica e chi classifica,chi produce e chi raccoglie chi trasforma e chi compra e solo l'alternarsi delle stagioni sempre più bizzoso può mettere in discussione un meccanismo oramai così "oleato". Si è lavorato sodo per dare dignità e tipicità ai nostri prodotti assecondando la logica della produzione alle richieste del mercato e garantendo con sapere scientifico e tecnologico un rigore chimico ed esecutivo proiettato in una sempre maggiore qualità del prodotto stesso. Quando si parla di Cultura del'Olio o del Vino vengono coinvolti territori ove la produzione di tali beni era alla base stessa dell'economia delle comunità agro – pastorali ed ammettiamo anche che tali beni non potevano certo competere con la qualità di quelli attuali,tuttavia le province, soggette a flussi migratori dalle campagne ai centri urbani sono state private di quel fervore operativo che faceva perno sulle piccole comunità (agricoltura ed artigianato) ed era alla base del tessuto sociale di piccoli Comuni sparsi tra valli e colline umbre. Non c'e dubbio quindi sul fatto che la valorizzazione di prodotti di eccellenza e tutto ciò che si è mosso in termini di iniziative,eventi e politiche mirate possa aver contribuito sensibilmente allo sviluppo attrattivo di luoghi accessibili e possibili solo percorrendo le vie olfattive del gusto ed il tutto incasellato in scenografie paesaggistiche degne veramente di nota. La ricerca della microscopica variazione olfattiva, la semplice oscillazione sensoriale fa la differenza nella classificazione del prodotto ." l'olfattologia " reca a se lo status di scienza esatta ? Quanto la scienza e la tecnica possono esserci utili nel riconoscere caratteristiche e qualità superiori tra un prodotto e un altro ? I nostri palati non funzionano in modo eguale e quindi torna utile aggiungere il concetto di difformità sensoriale e oscillazioni dei gusti che rendono talvolta opinabile anche il parere dei più esperti assaggiatori che di fatto possono si avvalersi di conoscenze e dati scientifici su composizione chimica e proprietà organolettiche che collocano il prodotto su una fascia qualitativa più elevata ma potranno mettere d'accordo Tizio e Caio che del prodotto hanno pareri olfattivi opposti ? Che non me ne vogliano i produttori e tutti i tecnici e assaggiatori professionali se ho messo in discussione sistemi, modalità e criteri di assegnazione e riconoscimento qualitativo di prodotti che rappresentano senza ombra di dubbio l'eccellenza gastronomica , si parla di un' indispensabile risorsa territoriale alla quale dovrebbe accompagnarsi un adeguato sviluppo strutturale ,che, qua e la e forse un po a macchia di Leopardo sta generando un sempre maggior interesse da parte di turisti enogastronomici. Un aspetto non secondario su cui bisogna soffermarsi è che la coltura di uva e oliva rappresenta la spontanea capacità della terra di metterci a disposizione i prodotti naturali con i quali l' Uomo servendosi della tecnica trasforma le materie prime in vino ed olio, infatti a nessuno è mai capitato di veder nascere a posto dei frutti delle bottiglie con il prodotto già pronto ed etichettato .Partendo da tali presupposti la coltivazione sistematica e secolarizzata di queste preziose piante ha determinato l'affermarsi di una cultura identitaria, di una coscienza collettiva in cui i popoli mediterranei attingono come una componente imprescindibile che permea nel senso stesso di appartenenza al territorio nonché a una civiltà millenaria, quella dell' olio e del vino. Negli ultimi decenni le politiche agro-economiche hanno senz'altro contribuito a dare visibilità a queste eccellenze con l'ausilio di tecnologie sempre più evolute ed un attento marketing rivolto anche oltre confine ma se analizziamo attentamente il fenomeno cosa se ne potrebbe dedurre e soprattutto chi veramente ne giova ? Alcune realtà territoriali quali Trevi per l'olio e Montefalco per il vino che di fatto si fregiano del blasone di capitali di questi prodotti, si sono dotate degli strumenti adatti a veicolare la cultura del palato fine creando strutture ricettive ed eventi mirati , di fatto negli ultimi decenni si sono creati i presupposti per la nascita di un nuovo genere di imprenditoria che senz'altro muove a favore delle economie locali ma quanto può realmente incidere sui dettami della globalizzazione e lo stillicidio del decremento demografico? Dietro la "Griffe" dell'olio e del vino in realtà si nasconde anche una certa decadenza, un declino lungo ed inesorabile testimoniato anche dall'abbandono di decine di ettari di oliveti e di aree agricole che per secoli hanno disegnato l'architettura del paesaggio e la sussistenza stessa delle popolazioni locali.

1

Giorni della conferenza

5

Oratori esperti

100+

Ospiti amichevoli

A breve la conferenza "STRUMENTI E TECNICHE DI SVILUPO TERRITORIALE PER IL SOCIALE ATTRAVERSO LA PUBLIC PRIVATE PARTNERSHIP E LA PRIVATE PARTNERSHIP. IL RUOLO DEGLI AGENTI TERRITORIALI E DELLE FONDAZIONI NEL PRIVATE PROJECT FINANCING PER GLI INVESTITORI PRIVATI

La conferenza si propone lo scopo di presentare i più recenti progressi scientifici e tecnico amministrativi della Private Partnership applicata alla promozione sociale del territorio.

Carlo Pacella

Esperto PPP

Angelo Spinelli

Ingegnere PPP

Roberto Marchetta

Giornalista

Altri Relatori

Esperti in PPP

la conferenza si terrà presso il "Piccolo Teatro San Paolo" Via Ostiense 190 Roma - Basilica papale di San Paolo

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